Le installazioni di Rosemarie Sansonetti
L’opera di Rosemarie Sansonetti si può inserire in quella tendenza artistica in cui l’idea si qualifica come l’aspetto più importante del lavoro rispetto a quello del processo produttivo un percorso che porta a privilegiare la dimensione mentale nei confronti del confenzionamento del manufatto. Questo filone – che ha punti di contatto nelle esperienze della Minimal art, dell’arte Povera ed anche della Body art e degli Happenings – ha come esito il passaggio dell’interesse dall’oggetto al concetto dell’oggetto e come obiettivo la modificazione della natura dei veicoli della comunicazione culturale.
In tale processo si possono affiancare all’oggetto concreto la fotografia dello stesso la sua definizione linguistica e quanto concorra ad analizzare la funzione, il significato, l’uso e le implicazioni concettuali della posizione artistica. Nel processo investigativo dell’arte su se stessa, che ha radici profonde e storicizzate e che ha portato alla scomparsa dell’oggetto d’arte nel suo senso tradizionale nonché all’evitamento dell’espressivo e dell’estetico, vengono affrontati attraverso i materiali del nostro tempo –foto, plexiglas, oggettistica del quotidiano ed anche inserti naturali- i concetti della luce, dello spazio e del tempo, l’essenza stessa delle cose di cui viene sottolineato il significato convenzionale all’interno di un proprio sistema linguistico.
Oggetto – immagine – parola, vengono così spesso affiancati in composizioni, installazioni unitarie, di tipo singolo o seriale, creando contesti destrutturati, ridotti all’essenziale e legati ad un tema che invitano all’osservazione e al ragionamento ma al contempo alla contemplazione e alla meditazione da parte di chi si faccia coinvolgere dagli assunti critici e culturali.
http://www.rosemariesansonetti.it/